Il Vermouth è un vino aromatizzato ideato a Torino nel 1786

Il Vermouth (o Vermut, o ancora Vermutte) conserva un pizzico di mistero, ancora oggi. È ammantato da una scintillante patina Belle Époque di inizio Novecento, il suo profumo richiama scenari di altri tempi, il suo sapore evoca serate speciali in luoghi glamour.

Eppure le origini del Vermouth sono molto più antiche. La tradizione di fortificare il vino con spezie e aromi risale all’antichità, tanto che Greci e Romani avevano raggiunto una grande maestria nel correggere il nettare di Bacco. Miele, erbe e spezie, lasciate in infusione nel vino in dosi bilanciate, conferivano alla bevanda un gusto particolare, molto apprezzato durante le occasioni conviviali.

Lui m’offerse splendidi doni:
d’oro ben lavorato sette pesi mi diede,
mi diede un cratere d’argento massiccio,
e vino, versandolo in anfore, dodici in tutto,
dolce e puro, divina bevanda.

Omero

Come ogni tradizione che si rispetti, non ha ceduto all’oblio del tempo e si è distesa tra secolo e secolo, insinuandosi tra le abitudini e coltivando il proprio mito. Un po’ come un gatto, silenzioso padrone di casa, che si sposta reclamando spazi in modo elegante e determinato.

Dagli antichi erboristi a Carpano

La cultura del vino affonda le proprie radici nell’antichità. La tradizione di aggiungere aromi segue a breve distanza.

Il vino è un composto di umore e luce.

Galileo Galilei

E umore e luce guidano le scelte di chi, nel corso dei secoli, di sperimentazione in sperimentazione ha avvicinato il vino al Vermouth, mettendo a punto selezioni precise di erbe aromatiche e aromi. Un’abitudine che ha subito le influenze dei luoghi, le ispirazioni del territorio.

Fino a quando, nel diciottesimo secolo, a Torino, viene messa a punto una ricetta e quella ricetta diventa storia. Antonio Benedetto Carpano pone il proprio sigillo sulla bevanda, trasformando il vino aromatizzato in Vermouth. Sulla scelta del nome le ipotesi sembrano confermare sia dovuta al termine tedesco Wermuth (Arthemisia absinthium), uno degli ingredienti per l’infusione.

Da Wermouth a Vermouh, dall’antica Grecia ai Cafès chantants di Torino, dunque: un percorso storico affascinante e carico di suggestioni. Nel Vermouth questo spirito di festa, elegante e austero al termpo stesso, permane. E se tra le vie del centro un tempo si contava il maggior numero di locali da ballo di tutta Europa, con il tramonto della Belle Époque l’eredità di quello spirito è rimasto in bottiglia, tra i suoi aromi, tra i suoi profumi.

Spirito piemontese

Il Vermouth Elena Spirits rende omaggio alla tradizione, senza dimenticare il territorio. Nella dimensione artistica delle illustrazioni in etichetta strizziamo l’occhio al passato del Vermouth, metra oltre il vetro si respirano suggestioni di Langa. Un liquore che è insieme eredità e promessa: il lascito di un mondo che ci ha reso quelli che siamo, il desiderio di raccontarsi al di là dei luoghi comuni.

Prosit!